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IL FRUTTOSIO.....UN SILENZIOSO VELENO

Il ruolo del fruttosio sulla salute dei nostri figli

Il fruttosio….un silenzioso veleno

Il fruttosio è lo zucchero che si trova nella frutta, nel comune zucchero da cucina (saccarosio) e nel miele; ma non solo…..

Il fruttosio è utilizzato dall’industria alimentare in sostituzione dello zucchero perché è molto più economico, molto dolce ed esalta il gusto degli alimenti.

Il fruttosio utilizzato dall’industria alimentare è ottenuto dalla  trasformazione del glucosio presente nell’amido di mais in sciroppo di glucosio-fruttosio (HCFS=High Fructose Corn Syroup) mediante un processo enzimatico chiamato isomerizzazione.

Se leggiamo le etichette, il fruttosio lo troviamo nelle bibite zuccherate, nelle bibite light,  nei succhi di frutta, nelle merendine, nei biscotti, nei dolci.

Perché il fruttosio è così pericoloso?

Il fruttosio ha numerosi effetti collaterali:

  • Il fruttosio favorisce l’insulino-resistenza (ridotta sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina) in maniera indiretta; infatti, non stimola direttamente l’aumento di insulina ma ostacola il metabolismo epatico del glucosio. Il fruttosio cioè, è in grado di impedire la trasformazione del glucosio in glicogeno, nel fegato.
  • Il fruttosio arriva al fegato e viene convertito direttamente in grasso
  • Il fruttosio favorisce l’aumento di acido urico
  • Il fruttosio favorisce l’infiammazione e la steatosi epatica
  • Il fruttosio non arriva alla barriera ematoencefalica, pertanto il cervello non è in grado innescare il senso di sazietà: SI MANGIA DI PIU’
  • Il fruttosio aumenta la resistenza alla leptina (un ormone che trasmette al cervello il senso di sazietà)

Che cosa succede nel nostro organismo dopo l’ingestione di bevande o alimenti contenenti fruttosio?

Trattandosi di uno zucchero semplice, il fruttosio entra in circolo molto rapidamente, a differenza di ciò che succede con il fruttosio contenuto nella frutta, dove rimane intrappolato nelle fibre e liberato molto lentamente.

Quindi non è la stessa cosa parlare di fruttosio naturalmente contenuto nella frutta e fruttosio aggiunto ai prodotti industriali.

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Dobbiamo leggere bene le etichette ed evitare tutti gli alimenti contenenti: fruttosio e sciroppo di glucosio-fruttosio.

Uno studio tutto italiano del 2017, pubblicato dalla rivista scientifica Journal of Hepatology dimostra che il consumo di fruttosio, è in grado di causare una steatosi epatica non alcolica (NASH) sia direttamente sia in conseguenza all’accumulo di acido urico.

La steatosi epatica non alcolica è una malattia del fegato caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato. Purtroppo questa malattia è in rapida diffusione soprattutto tra i bambini che vivono in paesi industrializzati, con una prevalenza del 20-30%.

imagesGGL0QB3TIl consumo abituale di bevande zuccherate o dolcificate, il consumo di snacks e merendine, porta a sviluppare la steatosi epatica non alcolica.

Inoltre il fruttosio può alterare il microbiota intestinale e indurre fenomeni infiammatori che peggiorano il quadro della steatosi epatica.

Troppo fruttosio rischia di trasformarsi in veleno per il fegato dei nostri bambini, esattamente quanto e come  l’alcool. La quantità di fruttosio massima consentita in età pediatrica è di 25 grammi al giorno. Superare i 25 grammi di fruttosio al giorno può portare ad un aumento del rischio di sviluppare delle malattie epatiche gravi.

In sintesi, se l’elevato consumo di zucchero è associato a numerose patologie, ormai molto diffuse in età pediatrica, come: l’obesità, il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari; l’eccesso di fruttosio si associa al rischio di sviluppare la steatosi epatica non alcolica.

Pertanto, le merende consumate  dai bambini, ogni giorno,  non devono essere a base di succhi di frutta e merendine confezionate…..ma solo in rare eccezioni.

 

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Arianna Corbu

Mi occupo di prevenzione ed educazione alla salute, di sovrappeso e obesità a tutte le età: bambini, adolescenti, adulti sani o con patologie accertate dal medico curante.
Svolgo la mia attività a Bologna, Via Di Casaglia 16 e a Castelfranco Emilia presso il poliambulatorio Modus.

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